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L’infiammazione è un meccanismo di difesa che il nostro organismo mette in atto ogni volta che veniamo “aggrediti” da qualcosa: batteri, virus, traumi, corpi estranei, agenti chimici o fisici (ustioni, congelamenti…).  Si mobilita un vero e proprio esercito! Si allargano le strade (vasi sanguigni) per far passare anticorpi, globuli bianchi e tutte le sostanze in grado di contrastare il nemico.

E’ una vera e propria battaglia che ingaggiamo contro quello che riconosciamo come un insulto, un invasore e, come ogni battaglia, ha le sue conseguenze: dolore, gonfiore, rossore, calore e funzione lesa sono i classici sintomi dell’infiammazione che noi corriamo spesso a contrastare con farmaci: i cosiddetti antinfiammatori (FANS o cortisonici). Questi farmaci, però non aiutano il nostro sistema a combattere l’intruso, anzi, per ridurre i sintomi devono abbassare il livello dello scontro e quindi agiscono indebolendo il nostro esercito e questo ci rende molto più vulnerabili. Se poi li assumiamo frequentemente e per lungo tempo, finiscono per intossicare il nostro corpo, creando un circolo vizioso che ci rende prigionieri del nostro “star male”. Sono quindi farmaci molto utili, direi indispensabili, ma che vanno usati in caso di necessità, per il minor tempo possibile e, soprattutto, cercando al tempo stesso di rimuovere le cause dell’infiammazione: il vero nemico!

 

A volte l’infiammazione è cronica e subdola, dà pochi e lievi sintomi, a volte non percepiti nemmeno, ma, come ogni battaglia è un dispendio di forze e di risorse e produce “feriti e macerie” che devono a loro volta essere smaltiti con ulteriore dispendio di energie. Se poi la battaglia si protrae a lungo, i prodotti tossici dell’infiammazione non riescono ad essere smaltiti e si depositano nel tessuto connettivo e in vari organi, producendo un vero e proprio stato di intossicazione che ci predispone ad ammalarci.

La teoria della malattia focale è universalmente riconosciuta ed accettata dalla medicina. Dice che le sostanze prodotte in un’area di infiammazione cronica, possono, entrando in circolo, raggiungere zone anche molto lontane e dare una serie di patologie alcune anche gravi e debilitanti: artriti, glomerulonefriti, endocarditi, alopecia (perdita localizzata di peli o capelli).

Vi chiederete:  “…e in tutto questo i denti cosa c’entrano?”

Le cause di infiammazioni nell’apparato masticatorio non si riducono, però al solo granuloma: gengiviti, parodontiti, denti inclusi, cisti e altro possono essere cause di stati infiammatori cronici e delle loro conseguenze, spesso senza che il paziente ne sia consapevole.

E’ quindi di fondamentale importanza affidarsi ad un dentista al quale poter riferire tutti i tuoi sintomi  anche quelli apparentemente estranei e lontani dalla bocca per potere, con una accurata visita, aiutata da esami strumentali mirati (radiografie, esami del sangue..) stabilirne la causa  e capire come rimuoverla.

Alcuni disturbi che non avreste mai messo in relazione con la bocca potrebbero ridursi o scomparire portandovi ad abbandonare farmaci e soprattutto a ritrovare salute energie e  benessere!!

Uno stato infiammatorio cronico può essere indotto e facilitato da una cattiva alimentazione che favorisce quello che viene chiamato uno stato di acidosi metabolica… ma ne parleremo!

 

Avremo modo di approfondire questo tema in maniera più esaustiva nei prossimi articoli… continua a seguirci sul nostro blog! 🙂